E-commerce: L’Italia ultima ruota del carro (anzi del carrello) ma crescono le prospettive per il prossimo anno

Popolo di naviganti ma non ancora di navigatori, ultima ruota del carrello online dell’Europa. Questo è il dato che emerge dalle ultime stime del Cgia di Mestre che dimostrano, come se ce ne fosse ancora bisogno, che anche nell’online l’Italia c’arriva dopo.
Una persona su cinque ha difatti acquistato almeno un prodotto online nel 2013, la cifra è sconfortante soprattutto se confrontata con quella di altri paesi europei come Svezia e Gran Bretagna dove la percentuale si eleva fino al 75%.

[progressbar value=”75″ bartype=”progress-bar-success” label=”Gran Bretagna”] [progressbar value=”47″ bartype=”progress-bar-info” label=”Media Europa”] [progressbar value=”20″ bartype=”progress-bar-danger” label=”Italia”]

Le motivazioni sono di tipo culturale, l’Italiano preferisce il denaro contate alle carte di credito, ma anche di tipo sociale, è noto che nella scuola italiana l’insegnamento dell’informatica sia ancora una pratica diffusa poco e male mentre la old-generation non si è ancora abituata agli acquisti telematici.

Mentre l’Italia arranca, l’Europa mette il turbo

Nel nord Europa quattro consumatori su cinque acquistano online, per la maggior parte si tratta di abiti, strumenti elettronici e scarpe ma c’è un forte aumento anche rispetto ai generi alimentari. Le motivazioni sono di vario genere ma, a pari passo con la comodità dell’acquisto da casa, cresce la consapevolezza che su internet si risparmia; purtroppo questo trend, che nel sistema Italia aiuterebbe a forzare la crescita dei consumi, non trova seguito nella realtà di un Paese ancora distante anni luce dal sistema monetario elettronico (siamo al primo posto in europa come numero di abitanti senza un conto corrente bancario) e con il più alto tasso analfabetismo digitale del bacino mediterraneo.

è solo questione di tempo l’e-commerce sfonderà anche in Italia

Non stupisce comunque scoprire che negli ultimi 7 anni il commercio elettronico in italia è cresciuto del 10%, una cifra molto inferiore rispetto a quella degli altri paesi, Belgio +27%, Francia + 25%, Regno Unito +24% e di molto al di sotto la media europea che si assesta al 17%, ma non per questo tale da far calare le prospettive

”C’è l’Italia del commercio on line, che cresce in doppia cifra, e c’è l’Italia delle aziende decotte tenute in vita per disperazione“ afferma il giornalista Beniamino Pagliaro*

A questo si aggiunge la stima per il 2014 che prospetta un aumento del 25% nell’intero anno solare rispetto al precedente.
Insomma le potenzialità dell’e-commerce in Italia ci sono ma restano ancora inesplorate; le prospettive di crescita andranno costantemente ritoccate e possiamo a ragion veduta pensare che questo sia il momento giusto per lanciarsi nella vendita online in attesa della definitiva affermazione anche in Italia.